Spazi da legare

direzione baia di Monteray 

Sarò veloce, come veloci stanno passando questi giorni, che neanche te ne accorgi ed è già domani.

Anche se le previsioni davano pioggia tutto il week end, alla fine abbiamo deciso di andare tutti quanti a vedere l’Oceano e la baia di Monteray, che si trova a sud rispetto a dove siamo noi, oltre le montagne di Santa Cruz.

Usciti dalla freeway subito ci siamo trovati a passare tra colline eccezionalmente verdi, punteggiate da mucche, capre, cavalli, tutti lì a guardarci dall’alto, felici di godere di un pascolo che quest’anno è particolarmente ricco.

Oltrepassate le fattorie eccoci nella piana che si estende fino all’oceano, con i suoi campi estesi in ogni direzione dove vengono coltivati ortaggi e frutti per tutta la California e oltre. Campi di fragole (nella città di Watsonville fanno pure un festival delle fragole in agosto…) e di carciofi (senza spine, più simili ai quelli romani), e poi insalata, cavoli, broccoli… filari di lamponi…

 

Poi, prima di arrivare al mare, il paesaggio cambia ancora e ci siamo trovati in una zona paludosa, Moss Landing. Abbiamo seguito le indicazioni per il molo e ci siamo fermati per un pranzo veloce di pesce al Phil’s Fish Market. Tanta gente che andava e veniva, piattoni di fish and chips, ma anche di ‘Cioppino’ (una zuppona di pesce con granchio in bella vista), sandwiches di pesce, clam chowder (zuppa di vongole e patate e panna, e altro che non ho capito),a richiesta ostriche, e poi pesce, pesce, pesce.

Si ordina al banco, si prende un numero, si trova un tavolo e si aspetta che il piatto arrivi.

E arriva in fretta.

Il vento tirava forte, ma c’era anche il sole e quindi Ambra è riuscita a godersi un po’ questo strano paesaggio di America dedita alla produzione senza se e senza ma.

Inquietante, sullo sfondo, una centrale elettrica a gas che domina gran parte della baia. Per fortuna, davanti a noi, l’oceano con le sue onde ci ha permesso di dimenticarci di trattori, mucche grasse, ciminiere e Stati Uniti, e per un attimo pensare a quando in questo posto c’erano solo gli indiani Ohlone. Questa era tutta terra loro.

In realtà, mi fa notare Ambra, l’ho pensato solo io. Ma questo è un loro problema.

Nel parcheggio, prima di riprendere la macchina per andare nella bella cittadina di Monteray e di Carmel (meta effettiva del nostro viaggio) abbiamo anche visto una famiglia di Native Americans (forse, onestamente a me sembravano messicani, a Salvo e ad Ambra ricordavano Pocahontas)…

… continua …

 

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