riflessi(oni)

Case e Chiese nella Silicon Valley

La questione cristiano-religiosa americana mi affascina discretamente. Discretamente nel senso di un po’, a tratti, non troppo, ma, no, non ne sono indifferente.

Nell’America profonda, nell’America individualista, quella senza le piazze, quella dove non esiste la famiglia allargata, o, se esiste, è lontana, le chiese sono un punto di aggregazione importantissimo. E come potrebbe essere altrimenti? In fin dei conti furono proprio ragioni legate alla libertà di culto a portare i Pilgrms qui, e quindi ci sta che per una fetta importante di questa società (il 71%) la chiesa sia un punto di riferimento.

Ma come funzionano qui le chiese? Come manifestano questi americani la loro religiosità?

Iniziamo col dire che se cercate campanili, croci, navate… rimarrete delusi. Qui le chiese, per la maggior parte,  sono grandi cubi, spesso senza finestre e non sono fisicamente al centro della città, sono sparpagliate qua e là, lungo le highways, vicino ai centri commerciali.

E poi sono tantissime, dai nomi più strani. Alcune contano una trentina di fedeli, altre centinaia, migliaia. Le vedo mentre cammino, mentre vado al supermercato. Sul tetto a caratteri cubitali al neon si legge  il loro nome. Oltre ai nomi più noti (le chiese cattoliche, quelle presbiteriane, quelle metodiste) puoi trovare chiese dai nomi eccentrici e strani (la Rock church) e alcune dai nomi preoccupanti (la Christian Science Practitioners Church), chiese di riferimento di alcune comunità, come la chiesa cristiana koreana, la First morning Light Chinese christian church, o la Russian Orthodox Church Outside of Russia…. cose così..

Essendo per la maggior parte chiese protestanti non hanno per forza un’affiliazione. Molte di queste chiese sono state fondate da un gruppo di persone che avevano voglia di  aprire la loro chiesa. Forse semplifico. Pare che se  non sei soddisfatto delle chiese che ci sono vicino a casa tua puoi tranquillamente fare la tua chiesa. Questo è quello che è stato fatto come esperimento qui. Fondare una chiesa o un’associazione… che cambia?

Premessa

Quando entrambi i miei bimbi erano a casa cercavo disperatamente luoghi dove passare la mattina, preferibilmente gratuiti. I parchi della Silicon Valley sono bellissimi, così anche le biblioteche, ma a volte volevo dei posti  diversi, in cui fosse possibile far giocare i bambini in tutto relax. Così, chiedendo a questa o a quella mamma, sono venuta a conoscenza di uno spazio gioco gratuito offerto ogni due venerdì al Trinity Church.

La prima volta che sono andata sono rimasta senza parole: c’erano quattro o cinque stanze piene di giochi e di mamme e di bambini, e addirittura uno spazio attrezzato con gonfiabili. E tutto per 3 dollari.

Mi sono incuriosita e sono tornata per vedere cosa succede la domenica in questa grande scatola.

Cosa si fa?

Appena entrata sono stata accolta da dei membri della comunità. Mi hanno offerto thè, ciambelle, e mi hanno presentato altri ‘fedeli’. Poi sono entrata nella sala dove si sarebbe svolta la funzione e mi sono seduta ad osservare e ad ascoltare.

L’ambiente in cui si svolge è un luogo molto informale, niente incensi, niente candele, né tabernacolo, né altare: di solito si tratta di una sala con poltrone o sedie imbottite, luci soffuse, un palco da dove viene guidata la preghiera.

Non esiste una liturgia come nella messa cattolica, la messa è un canto continuo accompagnato da due o tre strumenti: chitarra suonata dal prete, batteria e uno strumento a scelta a seconda delle capacità dei fedeli. Poi ad un certo punto il pastore sale sul palco, legge alcuni passi della Bibbia e del Vangelo e commenta.

La partecipazione delle persone è impressionante e ammetto che fa un po’ ridere e un po’ fa paura: musica continua, schermi sui quali si alternano immagini tranquillizzanti (campi di grano, ma anche montagne innevate o onde del mare), pubblico che si alza in piedi e con le mani verso il cielo, occhi chiusi, piede che tiene il ritmo, canta a squarciagola ‘God is good, God is Good’. Poi, durante la preghiera collettiva ci si abbraccia, si prega insieme…

Esperienza ancora più intensa nella chiesa a fianco della scuola di Carmen Sofia, ma rimando ad un altro post, che c’è tanto da dire.

Il motivo principale per cui Carmen Sofia spesso mi dice ‘Mamma, andiamo al Trinity Church!’- è la presenza della Sunday School. Durante la messa i bambini possono frequentare la Sunday School: vanno in delle aule e fanno attività varie. Si fa, più o meno, quello che si fa a catechismo: letture, canti, lavoretti a tema, discussioni più o meno approfondite, a seconda dell’età dei bambini. La cosa che non sfugge ad una desperate temporary mother è che tengono anche i bambini piccoli: hanno degli spazi attrezzatissimi con fasciatoi e giochi. Ci sono i volontari che curano e intrattengono i bambini mentre i genitori possono dedicarsi alla meditazione/preghiera…

Pausa di un’ora, finalmente.

 

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