Gli incontri/laboratori con i bambini italiani che ho organizzato qui in Silicon Valley mi hanno impegnato per una buona stagione. Sono stati intensi e mi hanno lasciato molto su cui riflettere: la bellezza dell’organizzare attività di questo tipo, di passare una mattinata con i bambini a creare, pasticciare, inventare; la soddisfazione nel raccontare di posti in cui sono stata o nei quali ho vissuto; la bellezza del fare tutto questo all’aperto, nei bellissimi e curatissimi parchi della Silicon Valley.
Mi perdo a pensare a quanto sarebbe bello fare queste cose anche in Italia, anche nella mia Milano.
Mentre facevo ordine tra tutti i miei materiali e guardavo le tavole del Bingo delle Città che ho realizzato, mi sono detta che era un peccato lasciarle lì e non farci qualcosa d’altro… del resto, come mi insegnate: del maiale non si butta via niente.
Il cultural festival di Cupertino
Una prima occasione in cui ho potuto usare le tavole del Bingo è stato il Fall Family Festival di Cupertino, durante il quale ho presidiato, insieme a Bay Area Italian Events, il banchetto dedicato all’Italia.

Questi family festival ( come altri tipi di festival delle culture molto popolari nella Bay Area e in tutti gli Stati Uniti) sono organizzati come delle sagre (ma quanto a cibo lasciano un po’ a desiderare…): ci sono le bancarelle e vari stand che vendono prodotti di vario tipo – dai libri alle collane passando per gli aspirapolvere – e hanno delle postazioni dedicate alle nazioni, in cui vengono presentati i paesi di origine delle comunità locali. Generalmente ogni paese organizza delle attività per i bambini: quest’anno lo stand del Giappone faceva fare origami e acquarelli, lo stand della Russia aveva una bellissima collezione di giochi di legno e matriosche, l’Ucraina aveva dei fogli da colorare con l’alfabeto ungherese, e così via.
Lo stand italiano offriva tre attività:
- fare una collana di pasta;
- giocare al Bingo di Milano (spoiler);
- conoscere le città italiane e scrivere una cartolina.
<City lab> il ritorno: una cartolina dall’Italia
Per questa occasione ho ritirato fuori le tavole di Roma, Napoli e Milano che sono diventati punto di partenza per realizzare un piccolo laboratorio creativo a conclusione del quale ognuno avrebbe potuto avere la propria originale cartolina dall’Italia.

Ho stampato in più copie le tavole e ho ritagliato le varie caselle e ho preparato delle cartoline in diversi colori.
Sulla parte frontale della cartolina si poteva sia fare un disegno che realizzare un collage con i diversi simboli e monumenti delle città. Sul retro bisognava scrivere una breve frase (Ciao, baci etc) e l’indirizzo del destinatario.


Devo dire che l’esperimento è riuscito, anche se mi sono dovuta scontrare con il fatto che ormai le cartoline i bambini difficilmente sanno cosa siano… che tristezza! Mi ricordo che io fino ai dodici anni ogni estate avevo un malloppo di cartoline da spedire a tutti i miei amici…

Ma sì, ritorneranno anche le cartoline: la bellezza di avere qualcosa in mano di fisico è impagabile e già ho visto pubblicizzare siti dove puoi mettere la tua foto, farla stampare e spedire ai tuoi cari (tipo al nonno).
Mi spiace amici virtuali della Silicon Valley, il futuro è sulla terra, non nel cloud.